Benvenuti nell'incantevole isola di Fuerteventura, la seconda più grande delle Canarie nonchè il gioiello dell'arcipelago che affascina i visitatori con le sue spiagge interminabili, le onde perfette per il surf e la sua atmosfera rilassante.
Ma 'Fuerte' non è solo questo, Fuerte è anche cultura e tradizione mantenute intatte nel corso dei secoli.
Ve ne voglio parlare oggi in questo nostro primo articolo !
La storia di Fuerteventura è un crocevia culturale intrecciata con quella degli antichi aborigeni chiamati "Mahoreros" (ancora oggi, i nativi dell'isola vengono chiamati così). Questo popolo si stabilì sull'isola secoli prima dell'arrivo degli europei. Tracce della loro presenza sono ancora visibili nei siti archeologici sparsi per l'isola, come la Montaña di Tindaya, dove sono presenti incisioni rupestri enigmatiche, alcune delle quali risalgono a migliaia di anni fa.
Visitare questi luoghi è un affascinante viaggio nel passato che offre uno sguardo sulle credenze e sulla la vita quotidiana degli aborigeni.
Nell'antichità l'isola era nota, tra gli altri nomi, come Herbaria che probabilmente deriva dal termine berbero bani che significa muro.
Questa teoria è supportata dal fatto che quando i primi colonizzatori europei sbarcarono sull'isola la trovarono divisa in due regni di etnia Mahoreros, formati da conquistatori Guanci, i quali erano divisi da La Pared (La Parete), un muro del quale nessun resto è giunto ai giorni nostri.
A Nord il regno di Maxorata, governato dal sovrano Guize.
A Sud quello di Jandía, governato da re Ayose.
...Soffermiamoci ora un attimo sul popolo Guanci, cioè su coloro che hanno formato il primo patrimonio genetico delle Canarie.
i Guanci furono i primi abitanti dell'arcipelago, queste popolazioni conducevano una vita che pareva essersi fermata all'età della pietra, vivevano perlopiù in grotte naturali o artificiali che decoravano con figure astratte e geometriche, simboli misteriosi formati da spirali e triangoli, similmente ai Cro-Magnon europeidi dell’Era Glaciale.
Possedevano però un aspetto culturale complesso ed evoluto soprattutto dal punto di vista sociale. È noto, infatti, che normalmente le società cosiddette ‘primitive’ non hanno classi né gerarchie; i Guanci, al contrario, avevano re, principi, nobili, dinastie, una classe sacerdotale ben organizzata e una casta di guerrieri, come se fosse una società urbana.
In passato, il nome Guanci era spesso usato per le popolazioni indigene di tutte le isole delle Canarie. Oggi questo termine è usato nell'etnologia e nella storia soprattutto per gli abitanti nativi dell'isola di Tenerife ma anche per le popolazioni preispaniche delle Canarie, bisogna però ricordarsi la differenza culturale che esisteva fra isola e isola per la quale risulta difficile parlare di una sola cultura materiale dell'arcipelago.
Le evidenze genetiche mostrano che i popoli dell'Africa settentrionale hanno dato un contributo significativo alla popolazione aborigena delle Canarie in seguito alla desertificazione del Sahara ad un certo punto dopo il 6000 a.C.
Fra le più antiche documentazioni archeologiche che documentano un primo insediamento stabile, troviamo quelle provenienti da Tenerife, in particolare dalla Grotta dei Guanci a Icod de los Vinos, che ha fornito fra le più antiche cronologie delle Isole Canarie risalenti al VI secolo a.C. !
Certi ricercatori aperti al mistero credono che il popolo dei Guanci sia stato uno dei pochi popoli sopravvissuti all’inabissamento di Atlantide.
Di loro si sa poco. A parte alcune incisioni simboliche e indecifrabili all’interno delle caverne, essi non hanno lasciato pressoché alcuna testimonianza scritta della loro storia.
Le uniche informazioni disponibili sono state raccolte da cronisti, storici ed esploratori spagnoli in seguito alla conquista avvenuta a partire dal XIII secolo. I Guanci passarono alla storia come il primo popolo ad essere vittima del colonialismo di matrice ispano-cattolica.
... ma torniamo a noi, ripartiamo da dove ci siamo fermati, cioè ai 2 regni presenti in tempi antichi sulla nostra amata isola di Fuerteventura governati da Guiza e Ayose.
Quando i conquistadores spagnoli, cavalieri e crociati guidati dagli esploratori francesi Jean de Béthencourt e Gadifer de la Salle, arrivarono con soli 63 marinai sui 283 originari poiché molti disertarono lungo la strada, mossero all'occupazione dell'isola, una leggenda arrivata fino ai giorni nostri ci narra che trovarono questo popolo scioccato poichè convinti di essere rimasti gli unici sopravvissuti ad un’antica catastrofe.
Dissero agli Spagnoli che le isole che formavano l’arcipelago, in realtà, erano i resti delle cime delle montagne facenti parte di un’antica terra sommersa dalle acque dopo un violento cataclisma. Alcuni cronisti riportano anche che essi sostenevano di provenire originariamente da una grande isola scomparsa nell’oceano. Si narra inoltre che gli Arabi, quando nel 1016 scoprirono l’arcipelago, le chiamarono Khaledat (l’isola che non scompare).
Per tentare di fermare l'avanzata ispanica Guize e Ayose furono costretti a stringere alleanza.
I Canari vinsero le prime battaglie, ma furono successivamente sopraffatti dagli spagnoli, militarmente molto più avanzati, che nel 1405 completarono la conquista dell'isola.
L'isola, come tutto l'arcipelago, fu sottomessa a Béthencourt,
A seguito della sconfitta, i due ormai ex-sovrani Guize e Ayose si fecero battezzare assumendo i nomi spagnoli, rispettivamente, di Luiz e Alfonso.
Nel 1404 Bethencourt e Gadifer fondarono BETANCURIA, al centro dell'isola sulla costa occidentale che fu il primo ufficiale insediamento dell'isola.
Il nome attuale dell'isola si ritiene derivi da una esclamazione dello stesso Bethencourt: "Que fuerte aventure!" ("Che grande avventura").
Molti Mahoreros (o Majoreros) e dunque molti Guanci persero la vita combattendo contro la conquista spagnola, molti altri furono venduti come schiavi e molti altri ancora abbracciarono la religione cattolica e si fusero con matrimoni ai conquistatori.
Si stima che prima della colonizzazione spagnola nelle loro caverne vivessero all'incirca 80.000 persone. Gli ultimi indigeni Guanci vissero fino al 1496.
Betancuria fu la prima capitale dell'isola di Fuerteventura e nel 1742 i Colonnelli della famiglia Cabrera-Bethencourt trasferiscono la loro residenza stabile proprio li, creando la Casa dei colonnelli (Casa de los Coroneles).
In ricordo delle gesta dei sovrani Mahoreri Guize e Ayose sono state erette due statue in bronzo alte circa 3 metri, sulla strada che collega Antigua con Betancuria.
Il cuore storico di Fuerteventura è senza dubbio proprio Betancuria, dove oggi la Cattedrale di Santa Maria sorge come un maestoso monumento al passato dell'isola. Costruita nel XV secolo, la cattedrale conserva affreschi e opere d'arte che narrano storie di fede e conquista. Il Museo Archeologico di Fuerteventura, sempre a Betancuria, è un autentico scrigno di reperti che illustrano la vita quotidiana degli antichi abitanti dell'isola.
Il 30 dicembre del 1834 si creò il municipio di Puerto Cabras che, una trentina di anni dopo, nel 1860, divenne la capitale dell'isola a discapito di Betancuria.
Capitale che persiste fino ai giorni nostri visto che venne in seguito rinominata PUERTO DEL ROSARIO.
Le tradizioni di Fuerteventura sono celebrate in modo vibrante durante eventi come la festa di San Juan a giugno. La festa, legata al solstizio d'estate, combina tradizioni cristiane e rituali pagani, con fuochi e celebrazioni che richiamano le credenze degli antichi aborigeni.
La festa di La Peña, dedicata a Nuestra Señora de la Peña, è un evento carico di devozione, musica e danze tradizionali che uniscono la comunità in una celebrazione vivace.
Includere Fuerteventura nella tua lista di destinazioni non è solo una scelta vacanziera, ma un'opportunità di immergersi in una cultura autentica e nelle radici storiche delle Canarie. Molti dicono e sostengono che questi posti hanno da offrire solo mare e spiagge e che dunque mancano di 'storia' ... beh spero di averli incuriositi .
Che tu sia affascinato dalle incisioni rupestri, dalla maestosità di Betancuria o dalle festività intrise di tradizione, Fuerteventura promette un'esperienza unica. Pianifica la tua visita e lasciati catturare dal fascino senza tempo di questa isola canaria.
Ah... Curiosità storica:
Il 18 gennaio 1994, la SS American Star si è arenata nei pressi di Playa de Garcey (Pajara, centro-sud dell'isola) durante una tempesta spezzandosi in due tronconi. Nel 2007 la nave si è abbattuta su un fianco finendo quasi completamente sommersa. Nel 2008 il relitto, infine, è scivolato sotto la superficie dell'acqua e non è quasi più visibile se non immergendosi.